martedì 1 maggio 2018

MAGGIO


Deiva de Angelis  -  Nudo femminile  -  1912


Deiva de Angelis si vestiva da uomo seguendo la moda androgina europea e si ritraeva con la sigaretta in bocca. Audace ed esuberante, amava la pittura d’avanguardia, ma era capace di forme solide e antiche, di linee pure.
Passata come una meteora nel mondo artistico romano lascia misteri e interrogativi, colmati in parte dalle testimonianze di contemporanei e da qualche studio recente. 
Nata forse a Farneto o a Gubbio nel 1885 da una ragazza madre, si chiamava Deiva Terradura. Povera, ma intraprendente, si trasferisce molto giovane a Roma, dove vende violette in piazza di Spagna.  In cerca di fortuna, la trova nell’architetto e acquarellista liberty William Walcot che se ne innamora e ne fa la sua modella. Walcot la fa girare in Europa, Londra, Parigi, ne scopre il talento e la trasforma in pittrice.
Tornata a Roma, dà una forte svolta alla sua vita. Lascia Walcot e sposa l’avvocato romano De Angelis, di cui prende il nome. Nel 1913 l’esordio nel mondo artistico romano alla I Esposizione d’arte della Secessione a Palazzo delle Esposizioni. Il suo Studio d’uomo compare accanto a opere di Matisse, Monet, Manet, Renoir. Partecipa ad altre esposizioni della Secessione e inizia una carriera brillante che la porta nel “salotto buono dell’arte nazionale”.
Dipingeva nudi, ritratti, autoritratti, paesaggi, su tela, tavola, cartone, materiali poveri. Purtroppo rimangono pochi dipinti, perché l’artista, ammalatasi di cancro nei primi anni Venti, dovette venderne la maggior parte per curarsi. Per quel male si spegnerà nel 1925 non ancora quarantenne. A Deiva Terradura De Angelis è stata intitolata una via a San Mariano, comune in provincia di Perugia. 

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