mercoledì 1 agosto 2018

AGOSTO


La Casa Rossa - Roberto Melli - 1923.


Un piccolo quadro, in parte dimenticato, di valore estetico assoluto, e totalmente inedito per lo stile italiano. Un quadro che i visitatori frettolosi della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma spesso ignorano, ma che preannuncia la pop art e la pittura metafisica di Hopper che, proprio in quegli anni, aveva iniziato negli Stati Uniti la sua ricerca in felice solitudine. Un quadro del quale non era possibile sino a pochi anni fa ritrovare traccia nel web, e che solo pochi storici dell'arte citano.
Al centro dello spazio una casa rossa su una collina che credevo potesse essere una casa del Lungotevere, a Testaccio, dove Melli abitava, e che ho scoperto poi essere Villa Strohl Fern, vista da via Flaminia Vecchia, all'epoca sede di numerosi studi d'artista ( da Trombadori a Oppo, da Arturo Martino a Guidi), oggi invisibile per la crescita degli alberi.
La "casa" si staglia su un cielo azzurro, uno di quelli che i romani conosco bene, dipinto  in estate, con l'aria un po' stanca del pomeriggio.
La prospettiva è totalmente rispettata, ma lo spazio diventa addirittura metafisico. Tutto è immerso nel silenzio. Non ci sono persone. Non c'è nessun compiacimento paesaggistico. 
Nel 1923, dopo aver attraversato il futurismo con dipinti e sculture di valore fondamentali (la donna con il cappello, una lama nella coscienza), appena due anni dopo la Marcia su Roma, due prima del quadro di Hopper, Melli (1885 -1958) aveva aperto una porta che gli italiani non erano stati in grado di vedere.


fonte: A. Accatino

3 commenti:

  1. Ma che bello! Lì per lì mi sebrava vero e non un quadro. Di Melli conoscevo i ritratti, ma bello anche questo e come sempre interessante passare dal tuo blog.
    Un salutone e alla prossima

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  2. Questo calendario e' proprio dedicato a tutti quegli artisti conosciuti da pochi se non da nessuno e che vanno valorizzati. E' una piccola battaglia contro la recente arte contemporanea che spesso trovo orribile, specie nelle installazioni, e solo studiata a tavolino dai "commercianti d'arte" ( i mercanti di un tempo erano ben altra cosa). Ma questa e' la mia opinione personale...
    Grazie come sempre
    Ciao

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  3. ciao Julia,sono passato più volte sul cannocchiale per commentare il tuo post ma non so perché non mi riesce di entrare e così sono venuto qui su blogspot. Sì,il tema che hai scelto quest'anno è interessante proprio peer questo:far conoscere artisti che altrimenti rimarrebbero fuori dall'industria culturale(ormai è diventata questo)perché senza "ritorni" materiali che dà il gran nome.E ciò pur in presenza di opere di interesse e rilievo,come ho potuto vedere nei post degli scorsi mesi.
    Ciao Julia e buon agosto
    Clem

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