lunedì 25 dicembre 2023

NATALE

 “È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese”.

“It’s Christmas from late October. Lights are switched on even earlier, meanwhile people are even more wobbling. I would like a December with switched off light along with switched on people.”

 Charles Bukowski


Idem


giovedì 14 dicembre 2023

COROLLARIO


                                                         Secondo questionario 1887


Nel 2022 è uscito un libretto con la prefazione di Eleonora Marangoni. Un libro firmato Marcel Proust. Che è anche un elegante quaderno. È fatto di pagine bianche da riempire, e contiene, in calce, le risposte che il grande scrittore francese diede al famoso questionario che porta il suo nome. Il Questionario di Proust è, in realtà, un gioco di società letterario di origine inglese. Presso le famiglie britanniche, nel XIX secolo, era diffusa l'abitudine, nelle riunioni serali, di rispondere a quiz sui ricordi e i gusti personali. Così fece l'amica e coetanea Antoinette Faure con Marcel adolescente: gli propose di rispondere, per iscritto, a una serie di domande presenti su un volumetto intitolato An Album to Record Thoughts, Feelings & c. Anni dopo l'album fu ritrovato da André Berge, uno dei figli della Faure, che nel 1924 pubblicò per la prima volta le risposte di Proust. Qualche tempo più tardi, Proust rispose una seconda volta al questionario. Questa volta, in maniera più impegnativa, scrisse in cima al foglio di proprio pugno: "Marcel Proust par lui-même". Le domande nelle due versioni sono simili; le risposte dello scrittore piuttosto diverse. Una terza versione delle risposte proustiane, datata 25 giugno 1887, è stata fortunosamente scoperta dal libraio Laurent Coulet nel 2018. Un libro-quaderno da leggere e che aspetta solo di essere riempito dal lettore-scrittore con le proprie risposte. Un gioco fra letteratura e vita che può rinnovarsi tanto continuamente cangiante è l'animo umano, i suoi sentimenti, la sua visione della realtà nel passare degli anni e nel mutare dei tempi, delle stagioni in cui ci è dato vivere.


“Il questionario di Proust” Eleonora Marangoni  Compagnia Editoriale Aliberti


Your favourite virtue 


Tutte quelle che non appartengono in particolare ad una setta, quelle universali 


Your favourite qualities in a man 


L'intelligenza, il senso morale 


Your favourite qualities in a woman 


La dolcezza, la spontaneità, l'intelligenza 


Your favourite occupation 


La lettura, la fantasticheria, i versi, la storia, il teatro 


Your idea of happiness 


Vivere accanto a tutti quelli che amo in mezzo all'incanto della natura, con una quantità di libri e spartiti, e non lontano da un teatro francese 


Your idea of misery 


Essere separato dalla mamma 


Your favourite colour and flower 


Mi piacciono tutti e, quanto ai fiori, non lo so 


If not yourself, who would you be? 


Non dovendomi porre il problema, preferisco non risolverlo. Però mi sarebbe piaciuto molto essere Plinio il Giovane 


Where you would you like to live? 


Nel paese dell'ideale, o meglio, del mio ideale 


Yours favourite prose authors 


George Sand, Aug. Thierry 


Your favourite painters and composers 


Meissonnier, Mozart, Gounod 


Your favourite heroes in real life 


Una via di mezzo tra Socrate, Pericle, Maometto, Musset, Plinio il Giovane, Aug. Thierry 


Your favourite heroines in real life 


Una donna di genio che conduca l'esistenza di una donna comune 


Your favourite heroes in fiction 


Gli eroi romanzeschi, poetici, quelli che sono più un ideale che un modello 


Your favourite heroines in fiction 


Quelle che sono più che donne senza uscire dal loro sesso, tutto quello che è tenero, poetico, puro, bello in tutti i generi 


Your favourite food and drink 


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Your favourite names 


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Your pet avversion 


Le persone che non hanno il senso del bene, che ignorano le dolcezze dell'affetto 


What characters in History do you most dislike 


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What is your present state of mind 


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For what fault have you most toleration? 


Per la vita privata dei geni 


Your favourite motto 


Uno che non si può riassumere perchè la sua più semplice espressione è quel che c'è di bello, di buono, di grande nella natura



Il secondo lo trovate qui


http://www.marcelproust.it/proust/quest.htm



Il terzo e primo per compilazione lo potete leggere alla fine del libro …




venerdì 1 dicembre 2023

DICEMBRE


                                          Wassily Kandinsky   -   Colourful life   -    1907


Le parole ci presentano delle cose, una piccola immagine chiara e familiare, simile alle figure che s'appendono alle pareti delle scuole per dare ai bambini l’esempio di cos’è un banco da lavoro, un uccello, un formicaio, cose concepite come uguali a tutte le altre della stessa specie. Ma i nomi presentano delle persone - e delle città, che essi ci insegnano a credere individuali, uniche come persone - un immagine confusa che da loro, dalla loro sonorità squillante o cupa, trae il colore di cui è dipinta in modo uniforme come uno di quei manifesti, interamente azzurri o interamente rossi, nei quali, a causa della limitatezza dei mezzi, o per un capriccio del decoratore, sono blu e rossi non soltanto il cielo e il mare, ma le barche, la chiesa, i passanti.


La strada di Swann



Nel 1887 alla domanda qual è il colore che preferisco Proust rispose: " Li amo tutti".

Proust era ossessionato da molte cose. Dal tempo, come ci suggerisce la sua opera; dal giudizio degli altri, come si evince dalle sue lettere; da un autista con i baffi, come raccontano i suoi biografi; da un dolcetto a forma di conchiglia, come dicono quelli che non l'hanno letto; dai nomi e infine dai colori. Associare nomi e colori è un istinto naturale per Proust. Ecco che i nomi diventano colori: Quimperle è argento, Pont-Aven rosa, Coutances grassa e gialla come il burro, Bénodet è intrisa del verde delle alghe, Vitré di legno nero e Bayeux di un rosso che diventa oro. Venezia è di velluto rosso, Firenze bagnata nell'oro, Parma coperta di violette.

L'essenza colorata dei nomi non riguarda solo i luoghi ma anche i personaggi: i Guermantes rifulgono nell'oro, Odette è immersa nel malva, Charlus condannato al nero, Gilberte nascosta nel verde. Nell' immenso affresco della Recherche il nome Tiepolo evoca il rosa di una seta impalpabile, Vermeer è il giallo di un muretto caldo di sole, Piranesi il grigio di uno scorcio sinistro, Giotto il blu di una volta stellata.

"Forse la fine più congeniale e più equa per un pittore è quella di essere trasformato in un colore, come Dafne nel lauro" ha scritto Calasso nel libro Il rosa Tiepolo. 

E Proust scrisse a Jean Cocteau: "Il mio libro è un quadro".



da una rilettura di "Proust. I colori del tempo" di E. Marangoni