sabato 1 giugno 2019

GIUGNO

                                     
Frederic Leighton  -  Flaming June  -  1895


Frederic Leighton, il più eccentrico dei preraffaelliti, che avvampò di arancione gran parte delle sue tele, dipinse Flaming June tra il 1894 e il 1895. Il ritratto passò di mano in mano fino al 1963, quando apparve nella vetrina di una galleria londinese in vendita per circa mille sterline. Il collezionista Luiss Ferré  lo vide e restò fulminato. Fu quell’arancione a conquistarlo. Ferré ne tradusse il titolo in Sol ardiente de junio e lo elesse a simbolo della sua intera collezione nel Museo de Arte de Ponce a Porto Rico dove si trova tutt'ora. 
La giovane donna che sembra immersa in un sonno profondo, lontana da questo mondo e priva di qualsiasi difesa è Dorothy Dane, forse amante del ricco Lord, ma su questo non ci sono testimonianze concrete. In ogni caso la sua bellezza conquistò il mondo tanto da permetterle, in seguito, di diventare un'attrice famosa, supportata all'inizio della carriera proprio da Leighton.
Dall’antichità alla fine del XIX secolo, un minerale vulcanico trovato nelle fumarole sulfuree era la principale fonte per la produzione di pigmento arancione.
L’orpimento (solfuro di arsenico) è un minerale altamente tossico, come è noto, è ricco di arsenico e “matura” in una varia tonalità di colori che vanno da un giallo miele ad un arancio intenso quando viene posto sul fuoco.
Convinti che potesse essere un ingrediente chiave nella creazione della pietra filosofale, per secoli gli alchimisti si esposero senza riserve al contatto con questa sostanza tossica.
E così anche gli artisti per i quali entrare nel mistero nascosto dell’arancione era flirtare, allo stesso tempo, con la morte e l’immortalità.