venerdì 1 settembre 2023

SETTEMBRE


Jacques-Emile Blanche  -  Portrait de Marcel Proust  -  1892


"Per la prima volta compresi che quello sguardo fisso e senza lacrime che aveva dalla morte di mia nonna, era concentrato su questa incomprensibile contraddizione tra la memoria e il nulla. Inoltre, sebbene ancora nei suoi veli neri, mi colpì di più la trasformazione avvenuta in lei. Non basta dire che aveva perso ogni allegria; sciolta, raggelata in una sorta di immagine implorante, sembrava temere di offendere con un movimento troppo brusco, con una voce troppo alta, la presenza dolorosa che non la abbandonava mai. 

Sodoma e Gomorra



Il nero nella Recherche si concentra nella figura della madre del Narratore, perennemente ammantata in abiti neri. Ricordiamo che Madame Proust è ormai morta e che tale morte è indicibile per lo scrittore, il quale nel romanzo può raccontarla solo indirettamente, adombrandola in quella della nonna dell'io narrante. La figura materna sopravvive infatti nel romanzo nell’unica forma che possa rendere ragione della sua natura di assente e presente al contempo: proprio a partire dal momento in cui la nonna si ammala irrimediabilmente (di un male che prende a prestito più di un tratto da quello che aveva stroncato Madame Proust) l’esistenza della madre del Narratore si cristallizza nel lutto.

L'usanza di utilizzare il colore nero per significare la morte e di conseguenza il lutto risale ai romani antichi fino a quando nel Medioevo i reali di Francia optarono per il bianco. Tradizione che cambiò quando Maria Stuarda ordinò che per la propria veglia funebre venissero indossati solo abiti neri, come da usanza spagnola. Da qui in poi la scelta del nero per il lutto è diventata una consuetudine.

Il nero è definito colore, non colore e in ottica e fisica "esperienza visiva".  Ha un non so che di magico. È quel pigmento che, pur in presenza di luce è esperienza di buio totale, della notte. Connessa al colore nero vi è una fitta simbologia, spesso di carattere negativo, ma anche di eleganza ed austerità.

Può sembrare strano ma anche il nero ha le sue tipologie: nero di vite, di avorio, fumo o di Germania, di fusaggine, Roma, ossido, manganese...

E visto che è associato alla scrittura e alla grafica che ci accompagnano quotidianamente cito Guy de Maupassant:

Le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo.