Lotte Laserstein - Im Gasthaus (In the Restaurant)
“Neue Frau” era il termine che veniva dato alle donne giovani, ribelli e indipendenti, alle “teste calde” che popolarono la Germania tra le due guerre, che si tagliavano i capelli corti e vestivano da uomini. Durò solo un decennio, prima che il calcagno del nazismo schiacciasse le loro teste.
Tra queste, Lotte Laserstein, che in più era ebrea, e che fu costretta a rifugiarsi in Svezia allo scoppio della guerra dove è poi scomparsa in una vita oscura di cui non è rimasta praticamente traccia. Nel 1986 il suo lavoro, che ha il suo corpus tra il 1920 e il 1930 viene riscoperto da uno scrittore che cercava informazioni sul Prof. Erich Wolfsfeld, che era stato anche il maestro di pittura di Lotte. Nessuno conosce questa artista. Nel 1987 venne così organizzata alla Belgrave Gallery di Londra una mostra che fece molto parlare, anche se portò poi alla dispersione delle sue opere.
Lotte, che era nata in Prussia nel 1898 morirà a 95 anni a Kalmar in Svezia nel 1993. Può essere collegata alla Nuova Oggettività o al Realismo tedesco.
Allo Städel Museum di Francoforte dal 9 settembre ci sarà una mostra a lei dedicata.
Ecco le parolei di Anthony Crichton Stuart:
«Lotte Laserstein è così importante perché il XX secolo come nessun altro periodo prima di esso, ha prodotto un numero straordinario di artiste che, nonostante il loro evidente talento sono state emarginate, e il loro lavoro non è mai stato apprezzato. Nonostante questo hanno arricchito notevolmente la nostra storia culturale, il ruolo di queste artiste -sia nel mondo commerciale che in quello accademico- non è mai stato pienamente riconosciuto. Così, il lavoro di Lotte Laserstein sta ricevendo solo ora l’attenzione che giustamente merita. Grazie a prestiti incredibilmente generosi da Svezia, Belgio, Gran Bretagna, Germania e U.S.A., l’esposizione mostra il lavoro potente di una pittrice».
Grande periodo quello fra le due guerre sia in Germania (con la Repubblica di Weimar) o in Francia per fare due esempi. In Germania negli anni precedenti e durante la prima guerra mondiale non era neanche concepibile l'idea di una indipendenza femminile in nessun settore sociale.
RispondiEliminaBel quadro e la storia che hai spiegato nel post rende bene l'idea di quel periodo.
Un salutone e un abbraccio