Fa impressione che un libro come L’impero del bene del critico letterario francese Philippe Muray sia stato scritto nel 1991. E non stupisce che venga riproposto un quarto di secolo dopo. Sembra che l’autore, scomparso nel 1996, l’abbia terminato ieri, per l’efficacia con cui fustiga l’ideologia conformista dei sentimenti positivi, quella che oggi viene chiamata «buonismo» e che lui bollava con il grottesco aggettivo «cordicolo» («asservimento cordicolo», «devozione cordicola») per designare la tendenza a venerare le passioni del cuore a discapito della ragione critica. Il mondo di oggi, s’indignava Muray, è una grande Cordicopolis, in cui regnano l’ossessione igienista della salute e della forma fisica, l’assillo di regolamentare per legge ogni comportamento, il solidarismo di facciata, l’euforia festaiola o festivaliera, l’omologazione del linguaggio e dei gusti malamente mascherata da tocchi esotici. E dire che nel 1991 non era ancora in auge il narcisismo di massa alimentato dai social network. Però Muray non aveva previsto la reazione uguale e contraria innescata dall’ondata «cordicola», cioè lo scatenamento delle pulsioni aggressive alimentato dalla predicazione ipocrita di una falsa mitezza: l’insofferenza che aizza la xenofobia e l’egoismo, fa invocare i muri e la maniera forte. Lungi dall’essere uno sfogo salutare, come pensavano i neoconservatori propensi a cavalcarlo, questo fenomeno intossica ancor di più una vita pubblica già degradata. Servirebbe la penna caustica di Muray per descriverne i guasti.
da laLettura
A. Carioti
Beh, direi che Muray è stato una sorta di veggente. Ha saputo vedere oltre la sua epoca. Lui (come Noam Chomsky) hanno capito che (ad esempio) l'omologazione è un problema e un rischio concreto per una società malata.
RispondiEliminaUn bel post, un salutone e alla prossima
Ciao carissima, passo per farti gli auguri di buon natale.
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
Buon anno! Migliore di quello che sta per finire con tante cose positive per te e tuoi cari.
RispondiEliminaAlla prossima