giovedì 1 agosto 2019

AGOSTO






                                                Vincent Van Gogh  -  La casa gialla  -  1888



Il giallo cromo, una base di cromato di piombo, è la firma pittorica che caratterizza i dipinti di Van Gogh. Dal 1880 divenne il suo colore preferito e dipinse, tra gli altri, una serie di ritratti di girasoli per decorare la sua casa gialla ad Arles, nel sud della Francia. Pare che andasse così pazzo per il giallo da arrivare a mangiare il colore direttamente dai tubetti nella convinzione che così avrebbe portato la felicità dentro di lui. Vincent non era una persona del tutto equilibrata e sembra che in parte le cause della sua instabilità fossero derivate da alcuni colori altamente tossici che utilizzava e dall'abuso di assenzio. Inoltre era affetto da xantopsia, una distorsione della percezione che gli faceva vedere il giallo al posto del bianco e questo spiegherebbe l’ossessione per il colore che caratterizzava i suoi quadri. Purtroppo oggi non percepiamo più i suoi gialli. Studi recenti hanno dimostrato che il tipo di tinta utilizzata è caratterizzata da una scarsa stabilità chimica e fotochimica che si manifesta nel tempo con un marcato imbrunimento del colore. Questo significa che il giallo utilizzato doveva essere molto più brillante quando fu steso sulla tela. Con il tempo, questo pigmento instabile è andato sbiadendo, e ha virato verso il marrone.
Per approfondire:

Giallo Van Gogh di Marianne Jeaglé. Ripercorre la storia degli ultimi due anni della vita di Vincent Van Gogh, concentrandosi soprattutto sulla sua morte. Ispirato alle scoperte degli storici Steven Naifeh e Gregory White Smith, il romanzo ipotizza che Van Gogh non avrebbe tentato il suicidio, come si crede comunemente, ma sarebbe stato ucciso per caso. Ciò che è notevole in questo libro è l’empatia dell’autrice nei confronti del suo protagonista. Van Gogh non è rappresentato come un modello, Van Gogh è quasi un antieroe, debole, sensibile, insoddisfatto.
E probabilmente questo è esattamente ciò Marianne Jaeglé ha voluto evidenziare, perché essere un artista non è esporre al Salone di Parigi, collezionare articoli su Mercure, avere una villa sulla rive del fiume Oise, andare in barca e ricevere amici a cui raccontare i propri successi. Essere un artista è cercare sempre e non essere soddisfatto mai.

Il film di Julian Schnabel: Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità, uscito a gennaio di quest'anno, racconta l’ultimo periodo di vita del pittore. Una citazione:
Il prete: "Credi che Dio ti abbia dato il dono della pittura perché tu viva in miseria?"
Vincent van Gogh: "Non l'ho mai vista in questo modo. Forse Dio mi fa dipingere per quelli che nasceranno."

2 commenti:

  1. Ciao Carissima, bello il quadro di Van Gogh. Passo per un saluto ho chiuso il blog per farie. Ti auguro una bella estate e ci rileggiamo a settembre Un salutone

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