martedì 19 novembre 2019

MANI


                                                            Cattedrale  -  Auguste Rodin


Il proprietario della Shakespeare and Company, famosa libreria parigina, racconta di come i suoi giovani clienti cerchino di voltare le pagine facendole scorrere..
Filosofi, teorici sociali, psicologi, antropologi, sono tutti concordi nel dire che l'era digitale ha cambiato molti aspetti dell'esperienza ma la sua caratteristica piu' evidente, e forse la piu' trascurata, e' che consente di tenere le mani occupate in molti modi inediti. L'uso delle mani sta cambiando. Ma da che e' mondo le mani creano. Il pensiero è pensum, dal latino pesare, quel quantitativo di lana che serviva poi a lavorare e comporre qualcosa di più complesso. Il pensiero è il materiale grezzo, manipolato dalle mani. Il modo più arcaico e diretto di pesare è attraverso le mani, così le mani sono il mezzo originario che ci permette di pensare.
Quintilliano descrisse il modo in cui le mani possono essere usate " con esse chiamiamo, chiediamo, promettiamo, congediamo, minacciamo, supplichiamo, abominiamo, 
esprimiamo terrore, neghiamo, giudichiamo, interroghiamo".
Credo poi che Rilke nel suo libro Rodin abbia fatto delle mani poesia:
"Nell'opera di Rodin ci sono le mani, piccole mani autonome che senza appartenere a un corpo, hanno vita. Mani che si levano, irritate e rabbiose, mani le cui cinque dita sembrano abbaiare come le cinque gole di un molosso infernale. Mani che camminano, che dormono, mani che si ridestano; mani delittuose, gravate da tare ereditarie, e mani stanche, senza più volontà, che si sono accasciate in qualche angolo come animali malati, e sanno che nessuno verrà loro in aiuto. Ma le mani sono pur sempre un organismo complesso, un delta in cui molta vita confluisce da lontane origini per riversarsi nella grande corrente dell'azione. Le mani hanno una storia, un cultura, un particolare bellezza; si concede loro il diritto di avere un proprio sviluppo, propri desideri, sentimenti, capricci e passioni."
E le nostre, di mani.....

6 commenti:

  1. Shakespeare, Rilke, Rodin...è un piacere leggere i tuoi post. Su Rodin avevo visto una mostra pochi anni fa, ma non ricordo più se era Roma o Milano. In tutti i casi una grande mostra. E poi le mani, o meglio ancora, quelle mani della foto sono uno spettacolo
    Un salutone e grazie per le visite

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho avuto la fortuna di vedere Il pensatore di Rodin al cimitero di Laeken a Bruxelles.
      Il piacere è mio..
      Grazie
      Ciao

      Elimina
  2. Sei in splendida forma, stai scrivendo di seguito un post più bello dell’altro. Questo in particolar modo è molto evocativo. Il mio lavoro, ma soprattutto il mio interesse per tutto ciò che è umano, mi hanno “addestrato” a dare molta importanza non soltanto alle parole, ma anche a tutto ciò che una persona mi dice col suo corpo, col suo occupare una spazio, con i suoi gesti ed, anche e soprattutto, con le mani.
    E le mani comunicano molte cose, talvolta esplicitano e “accompagnano” una parola o un gesto, talaltra, invece, fanno emergere i sentimenti più occulti, non ancora o non esprimibili a parole perché troppo grezzi, troppo primitivi, non esprimibili con un simbolo, soltanto con un segno, appartenenti all’ambito dell’esperienza non formulata, del vissuto-non pensato.
    Un caro saluto a te.
    P.S. Casualmente mi è capitato fra le mani un bel libro che dal titolo e dalla lettura mi ha richiamato i tuoi recenti post che avevano come argomento il silenzio; sperando di farti cosa gradita, ti segnalo il titolo: Remo Bassetti, Storia e pratica del silenzio, Bollati Boringhieri, Torino, 2019, € 16.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ultimamente leggo di tutto e forse è solo frutto del caso..
      I tuoi commenti sono sempre così esplicativi e vissuti che danno quel tocco di umanità ai miei post e per questo ti ringrazio.
      Il libro l'ho prenotato alla biblioteca, ho apprezzato :-)
      Un saluto a te

      Elimina
  3. Sei una bella scoperta, è ormai raro potersi fermare e soppesare un libro-blog come il tuo e trarne beneficio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' il complimento più bello che mi potevi lasciare. Il blog è un mio strumento di conoscenza e amo condividere quello che so e che imparo. C'è così tanta bellezza ...
      Grazie
      Ciao

      Elimina