“Ognuno dei suoi abiti sembrava … la proiezione di un particolare aspetto della sua anima”
M. Proust “La ricerca del tempo perduto” – descrizione della duchessa di Guermantes
Abiti dorati, carichi di sole e dell’oro che il nome dei Guermantes irradia intorno a sé. Ecco il giallo. Il giallo inteso come luce, oro o anche solo il biondo, è il colore che distingue questa nobile stirpe e più in generale accompagna in Proust una precisa idea di fascino. I Guermantes sono avvolti in questa luce e si distinguono per “un certo biondo quasi luminoso dei capelli delicati, anche tra gli uomini, ammassati in ciocche dorate e soffici, a metà fra certi licheni e il mantello dei felini” che li rende immediatamente riconoscibili ma soprattutto diversi dagli altri. Bugiardo, infedele, figlio degenere dell’oro, nella storia dei colori il giallo è sempre stato guardato con sospetto, fino a diventare il colore del traditore: nelle pitture antiche l’abito di Giuda è spesso di questo colore. Ma è anche il colore dei paesi lontani, sconosciuti, il colore della leggenda, di realtà immaginarie che non mantengono mai le loro promesse e che è impossibile conoscere davvero; è il colore della suggestione e di ciò che si insegue e si ammira da lontano. I Guermantes brillano col biondo del loro nome e delle loro chiome. Ma si tratta di stucchi, dorature fittizie. Quando ci si trova ad osservarli da vicino si rivelano figure opache prive di sostanza. Ecco dunque che l’unico giallo che abbia davvero importanza non è l’oro bugiardo dei Guermantes ma quello del pezzettino di muro dipinto da Vermeer davanti al quale Bergotte trova all’improvviso la morte e insieme la chiave segreta del mondo.
da una rilettura di “Proust. I colori del tempo”
Maximilian Kurzweil fu anche cofondatore con Gustave Klimt dell’Unione Artisti Austriaci, editore della rivista Ver Sacrum, insegnante in un’accademia d’arte per artiste dove incontrò probabilmente la sua giovane amante che uccise con un colpo di pistola. Si suicidò subito dopo all’età di 49 anni. Damen im gelben Kleid è lo splendido dipinto della moglie Martha Guyot, di origine francese, mentre guarda l’osservatore in una posa languida e leggermente ironica.