sabato 19 aprile 2025

 “Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, cercassero di deturpare la terra su cui si accalcavano, per quanto la soffocassero di pietre, perché nulla vi crescesse, per quanto estirpassero qualsiasi filo d’erba che riusciva a spuntare, per quanto esalassero fiumi di carbon fossile e petrolio, per quanto abbattessero gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli, – la primavera era primavera anche in città. Il sole scaldava, l’erba, riprendendo vita, cresceva e rinverdiva ovunque non fosse strappata, non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra, e betulle, pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie vischiose e profumate, i tigli gonfiavano i germogli fino a farli scoppiare; le cornacchie, i passeri e i colombi con la festosità della primavera già preparavano nidi, e le mosche ronzavano vicino ai muri, scaldate dal sole. Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini. Ma gli uomini – i grandi, gli adulti – non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all’amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi gli uni sugli altri”.

Lev Tolstoj - “Resurrezione” - incipit


Sei dunque ancora splendidamente moderno, Gesù di Nazaret, e temo che continuerai ad esserlo, finché l'umanità non avrà trovato il modo di raggiungere la fine dei tempi o, come dicevi più volentieri Tu, la gloria.

L'Eterno ha fatto l'uomo senza storture, mi dicevo con Qohélet, ma gli uomini hanno inventato infinite complicazioni.

D'altronde, nessuna religione ha mai saputo districarsi dalla confusione tra ragioni umane e ragioni divine: le ragioni umane sono tutte opinabili, mentre le ragioni divine sono, ma per forza mistica, perciò potrebbero benissimo non essere.

...l'amore sprecato può essere più straziante di un tradimento prescritto.

Pensavo che ogni essere umano - o solo qualcuno - ha il suo verbo - io sono - da realizzare, grande o meschino che sia, divino o demoniaco.

Rabbi, per noi - coloro ai quali non viene dato abbastanza - la fede può consistere nel non fare domande: né all'Eterno, né a Te, né a noi stessi. 
Ma anche questo sconfina nelle eterne sfere della non vita, e forse l'unica via è non aspettare risposta alle domande che non possono averne.

Giuseppe Berto - “La gloria”


Nessun commento:

Posta un commento