lunedì 27 gennaio 2020

CORRISPONDENZE





Non ascoltavo Mahler da molto tempo. Me ne ha dato l'occasione l'amico accadebis nel suo post e il collegamento a Thoreau mi è venuto spontaneo. Mahler si rinchiudeva per lavorare in una casetta in mezzo al bosco a Dobbiaco in Tirolo, come se la sua anima si potesse nutrire solo a contatto con la natura, il mondo "altro" e "felice" contrapposto a quello meschino e di sofferenza degli uomini. Come romantico aveva una spiccata propensione all'espressione di sé e in questa nuova dimensione ascetica iniziò ad abbozzare la Nona Sinfonia, nell'estate del 1908. Nel primo saggio a lui dedicato è stato definito musicista e poeta dei suoni perchè aveva il dono di plasmare la musica in senso poetico ed i suoi lavori simboleggiavano le sue esperienze ed emozioni in veste poetica; compositore dotato di una mente filosofica capace di infondere alla propria musica pensieri universali, pensieri che vanno al di là della mera descrizione di eventi particolari, obiettivo specifico dei poemi sinfonici. Le sue prime sinfonie si possono invece collocare fra le composizioni di musica assoluta, quella musica che non ha nessun fine esplicativo ma è fine a se stessa. Mahler diventerà nel tempo diffidente riguardo ai programmi fino a pronunciare la famosa frase "A morte i programmi!"
Grande e celebrato direttore d'orchestra ebbe invece una carriera difficile e controversa come compositore. La sua vita la spese in una lotta continua per essere riconosciuto come autore.
"Sono ben conscio che, come compositore, non avrò riconoscimento durante la vita. Mi è possibile attenderlo solo dopo la morte.. Finché sarò il Mahler che si aggira tra di voi, « un uomo tra gli uomini», come creatore posso solo aspettarmi un trattamento troppo umano. Devo prima scrollarmi di dosso la polvere terrena, perché mi sia resa giustizia. Io sono, per usare un’espressione di Nietzsche, un uomo che non appartiene al proprio tempo. Definizione questa che si applica soprattutto ai miei lavori".
La storia lo conferma. Con l'avvento del nazionalsocialismo la sua musica venne proibita e fino al 1960 rimase poco conosciuta. Saranno i grandi compositori delle generazioni successive a proclamarlo un grande della storia della musica e pioniere della nuova musica del Novecento. Fu Bernstein a replicare alla famosa frase di Mahler "Il mio tempo verrà" quando affermò "Il suo tempo è arrivato".
Conosco Mahler attraverso le letture, non bene come vorrei la sua musica. Amo la Nona Sinfonia, il suo congedo dalla musica e dalla vita. Fu eseguita per la prima volta postuma il 26 giugno 1912 a Vienna diretta dall'amico e allievo Bruno Walter.


Per la stesura di questo post mi sono avvalsa del bellissimo libro
Gustav Mahler: Il mio tempo verrà. La sua musica raccontata da critici, scrittori e interpreti.1901-2010. 
E per saperne di più, altrettanto affascinante
Alma Mahler. La mia vita

4 commenti:

  1. Gran bella scelta hai fatto. Come ho scritto sul mio blog, in risposta ad una tua visita, la quinta e la nona sinfonia di Mahler sono le composizioni che amo di più di questo compositore insieme al "Canto della Terra". E bello anche il post che hai scritto (mi fa piacere sapere che per così dire ti ho dato l'ispirazione).

    Gustav Mahler ha avuto una vita a suo modo notevole in quella che poi è entrata nella storia come "Austria Felix" che per prima cosa dava molta libertà alle donne,
    la Vienna dove nasceva la psicoanalisi di Fredu e Jung, i palazzi e le opere cittadine dell'architetto Otto Wagner, le creazioni di Gustav Klimt e Egon Schiele, gli scritti di Karl Kraus e, come dicevo, tante donne che finalmente iniziavano a scoprire sé stesse in vari modi. La moglie Alma Mahler fece girare la testa a tanti uomini, perché tanti uomini si sono innamorati di lei...Gustav Mahler tuttavia non ebbe vita facile e leggendo il tuo post lo si capisce molto bene. Fu anche osteggiato in vari modi (in alcuni casi anche con metodi scorretti) ma è stato un compositore che ha segnato un grande cambiamento nella musica.

    Belli i libri che hai consigliato e anch'io mi permetto di segnalarne uno. Si intitola "Gustav Mahler" scritto dal suo amico direttore d'orchestra Bruno Walter. Leggendolo si capisce il compositore ma anche la sua vita e la Vienna in cui vivevano entrambi.
    Un salutone e alla prossima

    RispondiElimina
  2. E' chiaro che intedevo dire Freud...ancora ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie accade :-)
      L'ho scritto proprio d'impulso..
      Il periodo che hai descritto è stato veramente ricco: arte, letteratura, architettura, musica, pscoanalisi e mi sarebbe piaciuto tanto viverlo.
      Trovo questo scambio di conoscenze appagante e consolatorio.
      Ciao

      Elimina
  3. E' un piacere anche per me :-)
    Nel 2004 e nel 2005 sono stato due volte a Vienna e in altre città in Austria, ma Vienna è bellissima. Anche con tanti turisti ci sono quartieri tranquilli dove giravo da solo senza problemi. E poi tutto il resto: 3 teatri d'opera (fra cui la Volksoper dove Mozart eseguì la prima del Flauto Magico), musei su qualsiasi tipo di arte antica o moderna, ristoranti dove mangi bene senza spendere tanto, i caffè storici dove andavano Freud e Jung, oppure il caffè storici dove andavano Alma Mahler, Gustav Klimt e i pittori dell'epoca. E poi c'è il parco del Prater dove avevo preso a noleggio una bici, e dopo mezz'ora a pedalare ancora non vedevo la fine del parco...
    un salutone e alla prossima

    RispondiElimina