mercoledì 1 aprile 2020

APRILE



Edvard Munch  -  Autoritratto  - 1895




Non dipingo quello che vedo ma quello che ho visto.

All'eta' di 31 anni Munch dipinse questo  Autoritratto con sigaretta  mentre si trovava a Berlino.  Come sempre nei suoi ritratti conferisce il massimo risalto al volto e alla mano che definiscono la psicologia del personaggio; il resto dell'immagine e' immersa in una luce irreale e spettrale. Egli fissa lo spettatore con l'intensita' di un mago e lo invita a condividere i suoi pensieri.
Nella sua arte, ormai, la situazione personale, ha assunto un carattere universale, la propria devastazione interiore, lo strazio della propria anima, diviene simbolo del dolore del mondo. Raccontando se stesso, infatti, denudando il suo inconscio, cercandone le venature più nascoste, esplorandone la linfa vitale è giunto a raccontare il disagio esistenziale dell’uomo, è Munch stesso a rivelarcelo: “Come Leonardo studiava i recessi del corpo umano sezionando i cadaveri, io ho cercato di capire ciò che è universale nell’anima attraverso un’indagine minuziosa di me stesso”. 
I suoi dipinti diventano il suo diario, rivelazioni, disagi, tormenti. Fortemente dotato d’introspezione psicologica, tramuta la sofferenza in pittura, ne dipinge quel senso soffocante e informe che s’insinua tra corpo e mente, procurando spaesamento e accentuando la vertigine del vivere. La sua anima e' tormentata dalla paura, dalla malattia, dalla solitudine, dalla malinconia, dalla dipendenza dall'alcool. 
E' interressante scorrere i tantissimi autoritratti che lo accompagnano nella vita, molti eseguiti dopo una malattia, o quello bellissimo del 1909 che lo ritrae nella clinica del dottor Jacobson dopo un tracollo nervoso. 
A questo indirizzo e' possibile leggere i suoi scritti, ai piu' sconosciuti, di grande valore poetico e autobiografico.


https://www.emunch.no/english.xhtml

2 commenti:

  1. Grande artista con grandi tormenti interiori, e poi la sua mente e il disagio che hai ben descritto. Ma penso che sia anche un po' lo specchio della sua epoca a cavallo fra la fine dell'800 (con la contrapposizione fra tradizionalismo - moralismo e le avanguardie in vari settori) e l'inizio del '900 che inizia a spazzar via diversi tabù. Inoltre Freud e Jung con la psicoanalisi hanno poi dato la spallata definitiva. Il nord Europa, dove è nato ed ha vissuto Munch, sebben diverso da altri paesi ha avuto periodi creativi anche sofferti. Penso a Henrik Ibsen (anch'egli norvegese come Munch) che ha descritto la borghesia del suo tempo...

    ...a volte penso a come tutto sembra collegato, ma magari non lo è. Penso che le idee che circolano nell'aria siano in grado di cambiare tante cose nella vita degli Esseri Umani, e non mi stupirei più di tanto.
    Un salutone e alla prossima

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    1. È stata una piacevole sorpresa scoprire i suoi scritti. Mi sono piaciuti molto e me lo hanno fatto apprezzare di più. Grazie del contributo. Ciao

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