lunedì 6 aprile 2020

SENZA TITOLO



Prima dell’ultima curva del giorno
colgo delle parole con cui dormire:
nella sera esse riprendono
le vesti pesanti e accorte.
Il loro andare è misurato
e come mattoni allineati s’incastonano
nella bianca calce della pagina.
È un muro che scende dall’alto
il lento trascorrere del segno.
Non c’è finestra o spiraglio
ma preziosa e gremita
cura del fitto unire.
Vorrei fosse un’unica figura
la gemma che ancora dura e chiusa
il giardiniere stacca e si regala.

Valerio Magrelli

da “Rima palpebralis”, in “Ora serrata retinae”



1 commento:

  1. Bella questa poesia di Valerio Magrelli, non la conoscevo
    Un salutone

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