martedì 1 settembre 2020

SETTEMBRE


Pin su Autoritratto

                                             Gustave Courbet  -  Autoritratto con pipa  -  1846


«Ho cinquant’anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me:Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà.»


Lascio che si presenti cosi Gustave Courbet, con le parole definite il suo testamento spirituale. Ho scelto questo autoritratto al posto del celeberrimo "Uomo disperato" perche' raffigura perfettamente l'espressione serena dell'uomo libero. 

Alla ricerca del vero sé, durante la giovinezza ama ritrarre se stesso con la stessa impetuosità che caratterizzerà tutta la sua produzione; ha solo venticinque anni e dei numerosi dipinti da lui realizzati solo tre vengono considerati idonei all’esposizione al Salon. Anche questo viene respinto. Ma l’artista non si arrende e continua a dipingere con quello stile singolare che segnerà la storia dell’arte. Fino ad arrivare all'opera più famosa nella rivisitazione del nudo: "L’origine del mondo” (1866). Si tratta di un dipinto unico nel suo genere in cui non si vede il viso della donna ritratta, ma semplicemente il suo sesso.

Il quadro, considerato uno dei massimi capolavori del realismo francese, ancora oggi tale desta scandalo; qualche anno fa, alcune copie di un libro che ponevano in copertina l’immagine di tale dipinto sono state sequestrate dalla polizia portoghese perché ritenute “pornografiche”. Forse colui che ne aveva ordinato il sequestro non aveva ben chiaro il significato di pornografia.

Molte sono le ipotesi, tutte contrastanti tra loro, sull’identità della modella ritratta.

Ancora oggi non è stato possibile identificare il volto della donna di quel dipinto “scandaloso”.

Alla caduta del Secondo Impero, nei primi anni ’70, Courbet viene nominato presidente della Federazione degli Artisti, nata con lo scopo di diffondere l’arte e affrancarla dalla censura. Nello stesso anno gli viene offerta la Legion d’Onore da un ministro dell’imperatore, ma il pittore rinuncia alla carica pronunciando le seguenti parole: «L’onore non sta in un titolo, né in una decorazione, ma negli atti e nei movimenti delle azioni».

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