mercoledì 8 dicembre 2021

SECONDA VISIONE




 Il 22 maggio del 1998, Velvet Goldmine veniva proiettato come anteprima al festival di Cannes, vincendo anche il premio come miglior contributo artistico. Il film non avrebbe mai attirato a sé grosse fette di pubblico ma si sarebbe con tutto ciò imposto quasi istantaneamente come pellicola cult, e questo non soltanto grazie all’ardore manifestato per parte di amanti e nostalgici della golden age glitterata, ma anche per merito di un pubblico più giovane, che proprio grazie al lavoro svolto dal regista britannico Todd Haynes avrebbe imparato ad amare il linguaggio di un passato mai veramente sopito. Definire Velvet Goldmine come un semplice racconto di celluloide sul glam rock sarebbe nondimeno riduttivo. Il film prende senza dubbio in esame tutto l’universo di cui sopra, ma lo fa trattando la materia, oltre che in modo erudito, come fosse una vera e propria filosofia di vita, piuttosto che un genere musicale a sé stante. Il mondo del glam raccontato da Haynes è un mondo mitizzato, portato intenzionalmente all’estremo, piacevolmente ai limiti del kitsch e del farsesco. Dai costumi di scena esageratamente stravaganti, alle ambientazioni, sorrette da uno splendido lavoro di fotografia. Per mettere in scena tutto questo sfarzoso spettacolo, Haynes prende a prestito l’ascesa e il tramonto di Ziggy Stardust, l’alter ego più popolare di David Bowie per raccontare la figura problematica della scintillante glitter-rockstar Brian Slade, alias Maxwell Demon, interpretato da un eccelso Jonathan Rhys Meyers. Altrettanto grande un Ewan McGregor, Christian Bale e Toni Collette tra gli altri.

Superba la colonna sonora. Tra ottime rivisitazioni del passato e pezzi originali, che vanno dagli Stooges a Lou Reed, dai New York Dolls ai Roxy Music..

Completa, a questo link:


https://youtu.be/bHTgHussKDM?list=PLbF_xfEdcitRMX3fWfoU3I16xCanlzEyW



Su Amazon Prime la visione del film è disponibile free







2 commenti:

  1. Questo film mi era sfuggito, l'ho perso e da quel che vedo e a quel che leggo è molto bello. Ci sono tutti gli interpreti di una generazione, quella che ho seguito quando ero ragazzo. Andrò a vedere il link che hai segnalato e grazie per questo post.

    Un salutone e alla prossima

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    Risposte
    1. Ciao.Si, non è il solito film.. A me è piaciuto molto e la colonna sora la risento spesso. Ci sono rimandi ad Oscar Wilde, un filo sottile che accompagna sino al finale.
      Credo che alcuni che sono ora sulla cresta dell'onda abbiano attinto non poco da questo film anche se ne sono lontanissimi..
      Grazie a te della presenza

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