venerdì 12 settembre 2025

Copertine


 

Il 12 settembre 1975 usciva il nono album dei Pink Floyd “I wish you were here “. 

È il disco dell’assenza e del ricordo, incentrato sulla figura di Syd Barrett, storico fondatore del gruppo e amico da sempre, ormai definitivamente lontano dalla band. Molti negozi si rifiutarono di venderlo a causa della copertina.

Le copertine dei dischi spesso sono opere d’arte, simboli della cultura e dell’immaginario del proprio tempo. L’autore di questa è Storm Thorgerson, fotografo e designer britannico ed è uno dei suoi lavori più affascinanti.

Ambientata negli studi della Warner, in California, rappresenta uno dei temi dell’album: la persona sulla sinistra impersona l’industria musicale, mentre quella a destra è l’ingenuo musicista, che si brucia vendendo metaforicamente la sua anima e i suoi desideri artistici nel momento stesso in cui entra a far parte di un’etichetta. Una stretta di mano può bruciarti. Puoi rimanere fregato dall’industria discografica, puoi rimanere deluso da un amico…

L’immagine in back cover, una foto scattata nel deserto di Yuma, in California, è “The Salesman”. Un uomo invisibile in giacca e cravatta e cappello elegante, molto simile a un businessman, porge un vinile trasparente, la quasi onirica visione del “venditore dei Floyd”.

Nella copertina interna di Wish You Were Here ci sono altre due immagini.

La prima è il tuffatore, “The Diver”, foto scattata nel lago alcalino di Mono, sempre in California. Negli anni l’immagine diventerà un pezzo da collezione ricercato in aste da capogiro, e disponibile in varie misure. Il tuffatore comunica assenza, perché in realtà non si vede: vediamo solo le sue gambe ed è curioso notare che il tuffo non provoca il minimo schizzo d’acqua, per cui anche il tuffo non c’è.

La seconda immagine nella copertina interna è un velo rosso che si muove nel vento.

La donna che si muove all’interno del velo, e con il vento, è assente a prima vista, solo perché l’occhio non la vede. Però c’è. Dobbiamo osservarla attentamente per vederne la forma.

Le due immagini descrivono l’assenza in due modi opposti: il tuffatore con una sensazione di immobilità, la donna nel velo con la percezione del movimento.

E poi l’idea finale: oscurare la copertina con un cellophane nero per rendere l’assenza ancora più presente.

I Pink Floyd non hanno rivoluzionato soltanto la musica rock, ma l’arte nel suo insieme. 




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