Di Peter Handke ho letto "I Calabroni" e ti confesso che (per me ovviamente) è stato almeno all'inizio abbastanza diffficile seguire il suo filo narrativo,con quel racconto con quel bambino che scivola in un fiumiciattolo e poi muore e l'altro fratello che da quel momento diventa cieco eppure racconta con precisione le cose,ma non con parole proprie,ma con i rumori e le voci che ascolta e percepisce,quasi a voler mostrare la realtà dai molteplici punti di vista degli altri.La cosa che però mi ha "consolato" :-) è stata nelle recensioni che poi ho trovato nelle quali si dice che effettivamente Handke vuole essere intenzionalmente spiazzante,disorientante e provocatorio verso il pubblico(anzi i in una ulteriore voluta provocazione,ha intitolato una sua opera teatrale proprio "Insulto al pubblico") .Del resto anche quando gli venne assegnato il Premio Nobel per la Letteratura si sollevarono notevoli proteste da più parti,anche nel mondo della letteratura (ben nota ma irripetibile quell'epiteto a lui rivolto da Salman Rushdie) per una asserita vicinanza e per il discorso al funerale del criminale serbo, Slobodan Milošević. Lo scrittore,non solo difese la parte serba ma accusò anche l’Europa,anche se poi disse che il suo era un punto di vista da scrittore”.In ogni caso uno scrittore veramente disorientante. Ciaao Julia e buon settembre Clem
Di Handke ho letto solo Canto alla durata dal quale ho tratto questa parte, la più conosciuta e l’unica che mi è piaciuta. In effetti, come dici, non è un autore di facile lettura e sinceramente non mi ero preoccupata di approfondire la biografia. Quello che leggo mi lascia sconcertata e sul momento non saprei cosa dire. Il Premio Nobel non lo considero positivamente. Ti lascio una citazione:
George Bernard Shawn nel 1925 restituì il premio in denaro e dichiarò: «Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel».
Di Peter Handke ho letto "I Calabroni" e ti confesso che (per me ovviamente) è stato almeno all'inizio abbastanza diffficile seguire il suo filo narrativo,con quel racconto con quel bambino che scivola in un fiumiciattolo e poi muore e l'altro fratello che da quel momento diventa cieco eppure racconta con precisione le cose,ma non con parole proprie,ma con i rumori e le voci che ascolta e percepisce,quasi a voler mostrare la realtà dai molteplici punti di vista degli altri.La cosa che però mi ha "consolato" :-) è stata nelle recensioni che poi ho trovato nelle quali si dice che effettivamente Handke vuole essere intenzionalmente spiazzante,disorientante e provocatorio verso il pubblico(anzi i
RispondiEliminain una ulteriore voluta provocazione,ha intitolato una sua opera teatrale proprio "Insulto al pubblico") .Del resto anche quando gli venne assegnato il Premio Nobel per la Letteratura si sollevarono notevoli proteste da più parti,anche nel mondo della letteratura (ben nota ma irripetibile quell'epiteto a lui rivolto da Salman Rushdie) per una asserita vicinanza e per il discorso al funerale del criminale serbo, Slobodan Milošević. Lo scrittore,non solo difese
la parte serba ma accusò anche l’Europa,anche se poi disse che il suo era un punto di vista da scrittore”.In ogni caso uno scrittore veramente disorientante.
Ciaao Julia e buon settembre
Clem
Di Handke ho letto solo Canto alla durata dal quale ho tratto questa parte, la più conosciuta e l’unica che mi è piaciuta. In effetti, come dici, non è un autore di facile lettura e sinceramente non mi ero preoccupata di approfondire la biografia. Quello che leggo mi lascia sconcertata e sul momento non saprei cosa dire. Il Premio Nobel non lo considero positivamente. Ti lascio una citazione:
EliminaGeorge Bernard Shawn nel 1925 restituì il premio in denaro e dichiarò: «Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel».
Ciao e grazie. Buon settembre a te