venerdì 1 febbraio 2019

FEBBRAIO





Tiziano Vecellio  -  Paolo III con i nipoti cardinale Alessandro e Ottavio Farnese  -  1546


Il rosso con cui rivestiva i personaggi dei suoi ritratti, una varietà calda, succosa e squillante, alla fine ha preso il suo nome: rosso Tiziano. Una tonalità che assumeva significati diversi in base ai soggetti del quadro. Il rosso della manica e della pantofola nella donna vestita, e quello del mantello della donna nuda, in Amor sacro e profano, rappresentano la passione. Il porpora profuso a piene mani in Paolo III e i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese sottolinea il potere, in modo così convincente che i passanti si inchinavano davanti alla tela, come racconta il Vasari. Il biondo ramato delle belle veneziane raffigurate come dee pagane suggerisce la sensualità. 
E Tiziano, con questi rossi, influenzò molti pittori del Rinascimento.

4 commenti:

  1. Che grandi pittori abbiamo avuto. Ogni volta che vedo un quadro così penso a quanta cultura ha creato l'Italia nei vari secoli.
    Un salutone

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    1. Hai perfettamente ragione. E in particolare la ritrattistica e' affascinante perche' permette di conoscere i personaggi storici che altrimenti sarebbero rimasti fisicamente anonimi.
      Grazie
      Ciao

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  2. Guardando il quadro mi è venuto alla mente "La stanza rossa" di Matisse.In esso più che i soggetti e gli oggetti prevale su tutto il colore rosso,che suscita appunto emozioni e sentimenti forti.Del resto lo stesso Matisse diceva che era con il colore che voleva esprimere stati d’animo ed emozioni soggettive.
    Ciao Julia

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    1. Gia', ognuno ha il suo colore...
      Grazie del passaggio
      Ciao

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