domenica 8 marzo 2020

IMPERFEZIONE


Siamo qui perche' imperfetti. La perfezione, non e' di questo mondo. Forse il vuoto inteso come pura e primitiva dimensione astratta puo' considerarsi perfetto. Esistono in natura o in noi stessi quelle armoniche corrispondenze, quei sublimi equilibri...? E' il percorso evolutivo a darci quasi tutte le risposte. L'imperfezione ci ha creato e accompagnato fino qui. 
La storia naturale, scrive l’evoluzionista e filosofo della scienza Telmo Pievani nel saggio Imperfezione, è un catalogo di imperfezioni che hanno funzionato, a partire da quella infinitesima deviazione nel vuoto quantistico primordiale da cui è nato l’universo. Il nostro universo è precario e pericoloso, soggetto a repentini sconvolgimenti quindi imperfetto per definizione. La storia che viviamo è solo una delle tante storie possibili. La realtà è ingannevole e l’evoluzione è tutt’altro che intuitiva. Animismo e teleologia appannano la visione di homo sapiens, lo inducono a ragionare in termini fatalistici e finalistici. Siamo una specie relativamente giovane, passeggiamo sulla Terra da appena 200.000 anni e crediamo che tutto sia stato preordinato per noi, imperfetti divenuti via via sempre più perfetti: nulla di più sbagliato. Siamo solo una delle tante storie possibili che, per puro caso, si è realizzata. Ogni forma di vita terrestre discende da un comune progenitore: un archeobatterio che risale a circa 3,5 miliardi di anni fa. La selezione naturale - scrive Pievani - è il filtro che si ciba del caso. Il primate bipede homo sapiens, il più inessenziale, fortunato e creativo sottoprodotto dell’evoluzione imperfetta non è altro che una summa di rabberci che, alla fine, malgrado tutto, hanno funzionato. La nostra transizione al bipedismo non è stata indolore: la colonna vertebrale e' stata raddrizzata alla bell’e meglio e il peso dell’intero corpo grava  ora su un unico asse, scaricandosi su due gambe. Di conseguenza la colonna si incurva e le vertebre sono sottoposte a pressioni indebite. Nervi e muscoli si sono riadattati per quanto possibile, ma non ci esimono da sciatiche, ernie e piedi piatti. Anche il nostro linguaggio è figlio dell’imperfezione. Conquistato il bipedismo, il linguaggio è stato reso possibile in seguito all’abbassamento della laringe, un tratto vantaggioso che però ci ha resi più soggetti al pericolo di soffocamento quando ci nutriamo. Grazie al nostro cervello abbiamo evoluto tecnologie avanzatissime, ma anche l’intelligenza umana ha il suo lato oscuro, il suo tratto svantaggioso: progettiamo viaggi interstellari, studiamo il bosone di Higgs, investiamo nella ricerca medica ma al contempo abbiamo posto le basi per la sesta estinzione violentando il pianeta che ci ospita. Homo sapiens è l’imperfetto per definizione: creatura prodigiosa, creativa, curiosa ma con forti limiti sia sul piano fisico che psichico. È l’incarnazione di come ha  lavorato e lavora l’evoluzione. Nei grandi numeri il suo limite è l’apofenia, ovvero la tendenza a ravvisare schemi di significato in quel che invece è meravigliosamente casuale. 
Darwin l’aveva capito: dove c’è perfezione non c’è storia. Il filosofo della scienza ed evoluzionista Telmo Pievani ci induce a una riflessione profonda e disincantata sulla natura umana. A emergere è anche il ritratto di un antropocene sempre più sconsiderato e irresponsabile dove vige la legge egoista del qui e ora, senza rispetto e pietas per generazioni future. 

Da una rilettura di  "Dall'ameba a Donald Trump"


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2 commenti:

  1. E beh, certo che se la perfezione fosse stata contemplata nelle nostre vite ho idea, ma credo di esserne ormai certo, che non solo noi non saremmo qui ma certe situazioni (come il periodo attuale) non si sarebbero mai realizzate.

    Tuttavia dall'imperfezione possiamo anche migliorare, e non perché rischio di passare per un imperdinabile ottimista, ma perché esiste pur sempre una evoluzione cioè qualcosa che va avanti anche quando pensi di andare indietro. Spesso ho sentito dire che tutto è migliorabile. Oggi abbiamo un livello di conoscenza così elevato che sino a qualche anno fa non era neanche immaginabile, se vai in una qualsiasi libreria o biblioteca trovi qualsiasi argomento dello scibile umano.
    Anche questo permette di migliorarci, fermo restando riflettere sul modo con cui utilizziamo le novità (e lì c'è tanto su cui riflettere...).

    Grazie per le info e appena possibile visiterò il link che hai segnalato
    Un salutone e alla prossima

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    Risposte
    1. L'imperfezione ci ha generati e ci accompagnerà sempre.
      Essere ottimisti aiuta senz'altro.
      Grazie a te
      Ciao

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