sabato 24 febbraio 2024

PRIMA VISIONE





 È risaputo che i film di Apichatpong Weerasethakul rischiano di causare sonnolenza e spesso e volentieri di far addormentare chi li sta guardando. Il regista però lo considera un vanto, come ha dichiarato in una intervista:

"Quando guardo i film di Hou Hsiao-hsien, di Edward Yang o di Tsai Ming-liang, io mi addormento sempre. Passati gli anni a guardarli e ad addormentarmi, sono diventato anche io un regista e adesso sono i miei film che fanno addormentare il pubblico. Penso che forse ci sia un potere speciale in queste opere, che sono in grado di portare gli spettatori verso una visione diversa del mondo, un diverso stato di rilassatezza, dove tutti noi possiamo lasciarci alle spalle la vita quotidiana. Il film ci trasporta in un mondo da sogno e quando ci svegliamo siamo ancora lì, quasi come se il film e il sogno fossero le tappe di un unico viaggio." 

Apichatpong Weerasethakul è un regista thailandese indipendente che con questo film ha vinto la 74esima edizione del festival di Cannes. Il suo è un cinema autoriale che non fa sconti e attrae chi ama il cinema d’essai e molto spesso respinge quel grande pubblico che nel film cerca solo passatempo e divertimento. 

Memoria è la storia di una donna che si scopre punto di congiunzione tra presente, passato e futuro. Jessica, una straordinaria Tilda Swinton, è una botanica in viaggio a Bogotà per far visita alla sorella. Durante il suo soggiorno viene svegliata nella notte da un boato assordante. Un rumore che si ripresenterà anche durante il giorno e di cui Jessica prova a trovare l’origine. Nella sua ricerca incontrerà l’archeologa Agnés che si trova a Bogotà per studiare alcuni resti umani, vecchi di 6000 anni e si imbatterà in Hernàn, un pescatore che vive nel cuore della foresta amazzonica che le svelerà l’origine degli strani rumori che la tormentano.                                                        

L’assenza di una colonna sonora fa sì che la natura e i rumori ambientali diventino fondamentali per sottolineare il climax sonoro, la lentezza dei movimenti e la quiete della battute danno quel senso di placida immersione che spesso il cinema moderno nega allo spettatore. Certo bisogna armarsi di pazienza per approcciarsi alle inquadrature fisse a volte infinite, su cui si basa l'anima del film. 

Per certa critica Memoria diventa un viaggio universale e sinestetico sullo spazio e sugli spazi, sul tempo e sui tempi, sia lontano che distante, a suo modo perfetto e unico.


Purtroppo i diritti di questo film sono stati acquistati da MUBI ed è possibile vederlo solo in streaming a pagamento su questa piattaforma.

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