martedì 25 aprile 2023

PRIMA VISIONE



In questo film si respira letteratura, poesia, teatro ma soprattutto Sicilia.

La stranezza è un modo fanciullesco di definire i pensieri che diventano ossessioni, inventato e custodito gelosamente da Pirandello insieme alla sua nutrice.

La stranezza è pervaso infatti dallo spirito di Pirandello. Lo è innanzitutto nel suo tentativo di svelare il meccanismo e la magia della creazione artistica, il passaggio dalla persona al personaggio, “dall'avere forma all'essere forma”.

Un bel film, sentito, passionale, che va dalla comicità semplice e vernacolare alla gravitas interpretativa degli attori di turno.

Pirandello non riesce a trovare la scintilla, la folgorazione necessarie a chiudere il suo prossimo testo e a Girgenti, come lui stesso insegna, avvengono stravolgimenti e si compiono decisioni...


Ma che colpa abbiamo se le parole sono vuote? E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto di intenderci; non ci siamo intesi affatto.


Lo potete vedere su Amazon Prime

venerdì 7 aprile 2023

BISOGNA SCRIVERE





Satana all'inferno per teEd è più moderno di teAvremo divani fondi come tombeStando a quanto dice Baudelaire, Baudelaire, Baudelarie
Cristo muore in croce per mePietro brucia in croce per teSanta è la bellezza, tanta è la pauraFai come faceva Baudelaire, Baudelarire, Baudelaire
Pasolini è morto per teMorto a bastonate per teNello stesso istante in qualche altra spiaggiaSi è fatto l'amore uniti contro il mondo
È necessario credereBisogna scrivereVerso l'ignoto tendereRicordati Baudelaire, BaudelaireBaudelaire, Baudelaire, Baudelaire
Caravaggio è morto per teLuigi Tenco è morto per teNei fiori dei campi vive Piero CiampiBisogna studiare Baudelaire, Baudelaire, Baudelaire
Saffo s'è ammazzata per noiSocrate suicida per noiVivere per sempre, ci vuole coraggioDatti al giardinaggio dei fiori del male
È necessario vivereBisogna scrivereAll'infinito tendereRicordati Baudelaire, Baudelaire, Baudelaire, BaudelaireBaudelaire, Baudelaire, BaudelaireBaudelaire, Baudelaire, yeahBaudelaire, yeah


 

sabato 1 aprile 2023

APRILE

 


Nut  -  Dea egizia del cielo

“Dopo aver attraversato in pieno sole il giardino dell’Arena, entrai nella Cappella di Giotto, dove l’intera volta e gli sfondi degli affreschi sono così turchini da far credere che la radiosa giornata abbia, anch’essa, oltrepassato la soglia insieme al visitatore per mettere all'ombra e al fresco, per un istante, il suo cielo puro; il suo cielo puro fatto appena più cupo dall'essersi sbarazzato delle dorature della luce, come in quelle brevi tregue che interrompono le più belle giornate quando il sole, senza che si siano avvistate nuvole, volge altrove il suo sguardo e per un momento l'azzurro, ancora più dolce, s'incupisce.”


Proust aveva scoperto l'opera di Giotto attravrso i testi di John ruskin e durante il suo viaggio in Italia nel 1900. Gli affreschi lo colpiscono talmente che tredici anni dopo durante la stesura delle Recherche vorrebbe chiamare una parte dell'opera I vizi e le virtù di Padova diventata poi Sodoma e Gomorra. Protagonista della cappella padovana è proprio il blu abbagliante che nel tempo non ha perso il suo smalto. Pigmento principe nella storia del colore era estratto dal lapislazzuli e quindi rimasto per secoli appannaggio dei committenti più ricchi visti i costi proibitivi. Arrivava dall'Oriente e il suo nome, oltremare, richiama le epiche traversate. Questo blu, legato all'innocenza e alle emozioni infantili lascia spazio a una tinta più crepuscolare, il blu di Prussia:
.." Il suo viso s'andava coprendo di piccole chiazze blu di Prussia, che sembravano non appartenere al mondo dei vivi.."
Un blu carico di luce ritorna nel finale del "Tempo ritrovato":
 ..."Una nuova visione azzurra passò davanti ai miei occhi; ma era un azzurro puro e salino, che si gonfiò in sinuosità bluastre.." 
" L'art c'est l'azur" ha scritto Victor Hugo. E non è un caso, forse, che i pomeriggi immersi nei libri a Combray fossero "azzurri come la superficie del silenzio."

Da una rilettura di Marangoni "Proust. I colori del Tempo"


Non ho scelto l'immagine assai nota della Cappella degli Scrovegni ma un papiro raffigurante la dea egizia del cielo Nut. La somiglianza con Giotto è emozionante.