In questo film si respira letteratura, poesia, teatro ma soprattutto Sicilia.
La stranezza è un modo fanciullesco di definire i pensieri che diventano ossessioni, inventato e custodito gelosamente da Pirandello insieme alla sua nutrice.
La stranezza è pervaso infatti dallo spirito di Pirandello. Lo è innanzitutto nel suo tentativo di svelare il meccanismo e la magia della creazione artistica, il passaggio dalla persona al personaggio, “dall'avere forma all'essere forma”.
Un bel film, sentito, passionale, che va dalla comicità semplice e vernacolare alla gravitas interpretativa degli attori di turno.
Pirandello non riesce a trovare la scintilla, la folgorazione necessarie a chiudere il suo prossimo testo e a Girgenti, come lui stesso insegna, avvengono stravolgimenti e si compiono decisioni...
Ma che colpa abbiamo se le parole sono vuote? E voi le riempite del senso vostro, nel dirmele; e nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto di intenderci; non ci siamo intesi affatto.
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